I disturbi d’ansia costituiscono uno dei capitoli più corposi dei manuali che riguardano i disturbi clinici. Si tratta infatti di una serie di disturbi, alcuni molto diversi tra loro, che un tempo rientravano nella definizione di “nevrosi”. Questo termine, ancora oggi di uso frequente, è ormai entrato a far parte del linguaggio comune, ma è sempre più inutilizzato dagli specialisti.
Il primo a studiare i disturbi d’ansia fu Sigmund Freud. Dalle sue prime osservazioni cliniche identificò le nevrosi d’angoscia e la nevrosi attuale. Quest’ultima è descritta come i moderni attacchi di panico ma fu considerata un disturbo di tipo non psicologico. Egli riteneva che la causa delle nevrosi d’angoscia stesse in un conflitto intrapsichico e che l’ansia fosse il sintomo di questo conflitto e di una inadeguata risposta psichica.
Gli psicoanalisti non furono i soli a studiare l’ansia, anche il comportamentismo ebbe un ruolo importante nello studio di questi disturbi. Alcune delle tecniche più efficaci e testate nel trattamento non farmacologico dell’ansia provengono proprio dal comportamentismo. In particolar modo si tratta delle tenciche di esposizione.
Attualmente le terapie brevi si sono dedicate moltissimo allo studio di protocolli di intervento su soggetti ansiosi, ed esistono oggi efficaci metodi di trattamento per i disturbi fobici ed ossessivi.
Elenco dei disturbi d’ansia
Disturbo da attacchi di panico con e senza agorafobia
Agorafobia senza storia di disturbo da attacchi di panico
Disturbo da ansia generalizzata
Fobia sociale
Disturbo ossessivo-compulsivo
Disturbo da stress post traumatico
Disturbo da stress acuto
Disturbo d’ansia dovuto a condizioni mediche
Disturbo d’ansia indotto da sostanze
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