sabato 4 luglio 2009

Storia dell'Ipnosi in pillole


  • Una stele egizia del X secolo raffigurerebbe la prima attestazione dell’ipnosi in antichità

  • Nel XVIII secolo i suoi praticanti più famosi sono José Custodio da Faria (l’abate Faria); i fratelli Puysegur; Franz Anton Mesmer, ritenuto il primo terapeuta della storia

  • La teoria del fluido magnetico di Mesmer viene valutata da una commisione regia francese che la boccia, ed attribuisce le guarigione all’effetto della immaginazione

  • Nel 1829 Cloquet esegue una mastectomia ad una donna di 64 anni con la sola anestesia ipnotica

  • Nel 1830 Dudet estrae il primo dente in ipnosi

  • Braid Jaimes, al quale si deve il nome di “ipnosi” svela l’inesattezza della teoria del fluido magnetico ma commette l’errore di interpretare il fenomeno come sonno (da qui il nome ipnosi)

  • Liébault e Bernheim danno vita alla scuola di Nancy, la quale sostiene la teoria della suggestione come fondamento dell’ipnosi

  • Charcot, alla Salpetriere di Parigi, contrapponendosi alla scuola di Nancy teorizza lo stato ipnotico come isterismo

  • Freud frequenta la scuola di Charcot nel 1885 e di Bernheim nel 1889. Ma abbandonerà l’impiego di questa tecnica dopo alcuni esperimenti effettuati con lo psichiatra Breuer (il famoso caso di Anna O.) per fondare la nuova teoria fondata sulle associazioni libere, l’interpretazione dei sogni, del transfert e del controtransfert: la Psicoanalisi

  • Nella seconda metà del XX secolo si fondano in USA ed in Europa le moderne società internazionali di ipnosi che contribuiscono alla sua diffusione come mezzo scientifico

  • Dal 1901 al 1980 Milton Erickson rivoluzionerà le teorie dell’ipnosi, gettando le fondamenta della PNL e della Nuova Ipnosi

  • Nel 1962 Franco Granone pubblica la prima edizione di quello che oggi è il “Trattato di Ipnosi”, contenente una introduzione di Cesare Musatti, nella quale si auspica un riavvicinamento della Psicoanalisi all’Ipnosi almeno come strumento di ricerca

  • La moderna pratica dell’ipnosi, oggi, favorisce l’insegnamento dell’autoipnosi come strumento di autoguarigione e miglioramento di se stessi


Alcune teorie sull’ipnosi

  • James Braid concepisce l’Ipnosi come sonno, per cui conia il termine “ipnosi” traendolo dalla parola greca “hypnos” che significa sonno

  • Pavolov sosteneva che l’ipnosi fosse indotta dalla monotonia dello stimolo. Tale teoria non spiega molto dell’ipnosi quanto lo stato simil ipnotico dei guidatori che si ritrovano ad aver percorso lunghe distanze senza ricordarsi la strada fatta (tipico fenomeno di trance quotidiana)

  • La scuola di Nancy proponeva l’ipnosi come stato di ipersuggestionabilità

  • Barber sostiene che l’ipnosi sia motivazione al compito, e che si possano ottenere gli stessi fenomeni ipnotici anche con soggetti non ipnotizzati ma ben motivati

  • Ferenczi Sandor sosteneva l’esistenza della Father Hypnosis (una ipnosi più direttiva collocabile all’interno di una relazione transferenziale dove l’ipnotista rappresenta la figura del padre) ed una Mother Hypnosis (una ipnosi più dolce e permissiva in cui l’ipnotista rappresenta la figura materna)

  • Watkins e Kline sostengono l’importanza del Transfert nel determinare se l’ipnosi verrà indotta facilmente, difficilmente o non verrà indotta. Cioè l’importanza della relazione interpersonale tra soggetto ed ipnotista come base per ogni tecnica ipnotica (ma se vogliamo per ogni tecnica psicologica in genere)

  • Janet (1907) interpretava l’ipnosi come stato dissociativo. La dissociazione infatti può essere molto utilizzata in ipnosi, sia per scopi medici che psicologici

  • Gill e Brenman (1959) vedono l’ipnosi come uno stato regressivo al servizio dell’Io. Cioè l’Io arruola al suo servizio il processo primario. Si tratta di una regressione opportunistica, cioè basata sul raggiungimento di uno scopo, pertanto avverrebbe solo quando il soggetto si sente sicuro, non si tratta di un fenomeno passivo bensì attivo, cioè voluto e scelto dal soggetto

  • La teoria di Orne (1959;1979) potrebbe essere usata per identificare i simulatori dai soggetti realmente in ipnosi. La teoria della “Trance Logic” sostiene che i soggetti ipnotizzati sono perfettamente in grado di implementare i dati di realtà con quelli della propria immaginazione (cioè suggeriti dall’ipnotista), mentre i simulatori presentano la necessità di dare logica a tali dati tentando di seguire o il dato di realtà o quello dell’immaginazione

  • Watkins John e sua moglie Helen hanno ideato la teoria della Ego States Therapy, derivata dalla Ego Cathexis di Federn. Questi sostengono che l’individuo sia composto da più Stati dell’Io e che questi siano regolati e diretti all’interno di una struttura più ampia che costituisce il Sé o la Personalità integra del soggetto. Tale teoria non è poi così innovativa se si pensa alla Psicosintesi di Assagioli, alla cui base è proprio la teoria delle Sub Personalità, perlopiù simile agli Stati dell’Io

  • La scuola di Franco Granone sostiene che il fenomeno ipnotico è dovuto al realizzarsi di un monoideismo plastico ed alla relazione con l’operatore. Ciò comporta che la profondità della trance varia dalle attitudini del soggetto a realizzare monoideismi ed alla relazione con i vari operatori, per cui vi possono essere notevoli differenze di risultati fra un operatore e l’altro

  • Eva Banyai studia le tecniche di induzione ipnotica in stato di vigilanza e la relazione ipnotista-paziente


La fenomenologia ipnotica

  • Regressione d’età

  • Rivivificazione

  • Amnesia

  • Analgesia

  • Allucinazioni Positive (vedere cose che non esistono)

  • Allucinazioni Negative (non vedere cose che esistono)

  • Inibizione dei movimenti volontari

  • Ipermnesia (ricordare cose che si considerano dimenticate)

  • Catalessia degli arti e del corpo


Questi sono alcuni dei fenomeni elicitabili, ma forse i più conosciuti e spettacolari. In genere sono quelli che destano la maggiore curiosità nelle persone, motivo per cui sono talvolta usati da ipnotisti da palcoscenico per impressionare il pubblico




Una breve bibliografia

Consapevole dello scetticismo esistente verso questo strumento ho scelto di proporre una bibliografia autorevole corredata di studi credibili e capace di presentare l’ipnosi nel suo complesso, con limiti e possibilità


  • Franco Granone, Trattato di Ipnosi

Un trattato completo ed aggiornato fino al 1985. L’opera omnia dello studioso italiano più autorevole nel campo dell’Ipnosi. Tutt’ora il testo di riferimento della scuola post-universitaria da lui fondata. Il primo volume è sicuramente interessante ed esaustivo per la comprensione del fenomeno ipnotico. Il secondo volume, più indicato per i praticanti, un utile strumento di consultazione per l’utilizzo dell’ipnosi nei vari contesti


  • Jeannot Horeau, Ipnosi Clinica

Un’opera semplice, snella, leggibile, in grado di illustrare alcuni importantissimi concetti e dare delle preziose indicazioni cliniche nei vari ambiti di applicazione


  • Barber TX (1969), Hypnosis: a scientific approach, Van Nostrand Reynold, NY

Sicuramente un opera importante di uno degli studiosi più autorevoli di questo settore. Caratterizzata da una visione scientifica del fenomeno


  • Milton Erickson, Opere

Assolutamente indispensabile per chiunque abbia esperienza nella pratica dell’ipnotismo, lo sconsiglio vivamente al principiante ed al curioso. Nonostante Milton Erickson (Mr. Hypnosis) sia la figura di maggiore spicco per l’ipnosi moderna non si riesce a percepire la reale difficoltà che implica l’utilizzo di questo strumento. I risultati di Erickson sono tali e tanti da far credere al profano l’ubiquità dell’ipnosi nel trattamento delle malattie fisiche e psichiche, inoltre molte esperienze sono presentate in modo tale da far sembrare l’ipnosi una tecnica magica più che scientifica. Pochi ricordano che il grande Mr. Hypnosis usava passare moltissime ore coi suoi pazienti per condizionarli a stati di trance adeguati alla sua pratica clinica e che possedeva in tale ambito un dono naturale ricevuto da pochi. A mio avviso è leggibile esclusivamente da chi ha gia una modesta esperienza pratica ed una buona preparazione teorica.


  • Watkins John, Hypnotherapeutic Techinic Vol I e II

Un opera di incredibile rilievo, scritta da uno dei più capaci ipnotisti del secolo. Benché Watkins non abbia riscosso la fama di altri illustri colleghi è a lui che si devono tecniche utilissime come il ponte affettivo ed avanzate come la Terapia degli Stati dell’Io. Colma di indicazioni pratiche e consigli tecnici esposti in dettaglio il primo volume è utile al professionista quanto al principiante ed al curioso, il secondo volume adegua le tecniche ipnotiche alla psicanalisi, per cui più utile per studenti e professionisti


  • Weitzenhoffer AM, The practice of hypnotism Vol I e II

L’opera omnia di uno dei maggiori studiosi di ipnosi del secolo, la preziosa raccolta di un uomo che ha dedicato 30 anni della propria vita all’uso ed allo studio dell’Ipnosi. Un manuale completo in grado di guidare il clinico attraverso l’uso dell’ipnosi in tantissimi settori della pratica quotidiana, medica e psicologica.  

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