Vado dallo Psicologo

La decisione di andare dallo psicologo è sempre una decisione importante. Molto spesso si tratta della prima esperienza dallo "strizzacervelli", le informazioni che possediamo sono poche, molti non conoscono le differenze esistenti tra psicologo e psichiatra. Pochi sanno che lo Psicologo non da farmaci, lo Psichiatra invece da i farmaci. 

Come scegliere il professionista adatto?

La scelta è difficile e non esiste una ricetta magica. Fortunatamente andare da un professionista non ci impegna per la vita, è una scelta che possiamo sempre ripensare. Dal mio punto di vista è importante che il cliente o paziente che dir si voglia, ripensi spesso la sua scelta, almeno nei primi tempi. 

Non esistendo una ricetta per la scelta del professionista giusto è importante provare di persona. Mi rendo conto che alcune problematiche umane, esistenziali, impediscono di effetuare la fatidica telefonata con leggerezza (ed è anche normale che sia così), nonostante ciò molti psicologi effettuano un Primo Incontro di Conoscenza Gratuito. 

Il Primo Incontro è sempre importante. E' anche meglio farne più di uno nello stesso periodo, riservandosi il diritto di richiamare il professionista per disdire l'appuntamento o, in extremis, non presentandosi all'appuntamento. Quest'ultima è una scelta un po antipatica, ma ogni professionista sa bene che un paziente ad i primi incontri può anche non ripresentarsi, tecnicamente si chiama "drop out", cioè abbandono della terapia. 

L'aspirante "paziente" è bene che sappia una cosa, affinchè un percorso con finalità terapeutiche, di sostegno o di consulenza funzioni, è necessaria la fiducia. Per cui al primo incontro si può testare con propria mano se la persona che abbiamo davanti fa per noi, se ci ispira fiducia.

Questo passo è importante poichè sarebbe inutile andare da una persona di cui non ci fidiamo. Vale la pena spenderci anche dei soldi nel caso in cui i professionisti scelti non facciamo un primo incontro gratuito. Anche in tal caso va considerato un investimento. Una persona che ci ispira fiducia ha più probabilità di aiutarci.

Una volta fatti due o tre incontri e scelto il professionista dobbiamo rispondere ad un'altra domanda:

Cosa gli dico? Come mi presento?

Alcune persone hanno le idee chiare fin da subito. Sanno che vogliono eliminare l'ansia, togliersi dai piedi quei fastidiosi attacchi, provare piacere sessuale, risolvere l'impotenza, ricomporre l'unione coniugale e via discorrendo. Alcune persone hanno le idee chiare, fomulano una richiesta chiara e mirano al punto. 

Altre persone non hanno le idee così chiare, stanno male e vogliono stare meglio, tutto qui. Non sanno spiegare esattamente perchè stanno male né, spesso, cosa intendono per "stare meglio".

Uno Psicologo si aspetta queste cose, per cui non c'è bisogno di preoccuparsi. 

Spesso chi si rivolge a noi ha le idee troppo chiare o troppo poco chiare, per cui è bene chiarire insieme quali saranno gli obiettivi di un percorso clinico. Anzi, questo fa parte del percorso.

La differenza fondamentale è se vogliamo affrontare un percorso di cambiamento generale, del nostro modo di relazionarsi e di sentirsi, di essere, di provare emozioni. Oppure se desideriamo toglierci di mezzo il nostro problema nel più breve tempo possibile. Questo cambia molto le cose. Andare da uno psicanalista generalmente ha dei tempi lunghi, una terapia comportamentale generalmente ne ha di brevi. Anche per schiarirsi queste idee è necessario rivolgersi da un professionista direttamente.

Personalmente, facendo una formazione integrata, chiedo sempre ai miei clienti se vogliono risolvere in poco tempo o se hanno degli spazi più ampi. Pur ritenendo che un percorso approfondito sia migliore è pur vero che le esigenze di chi si rivolge a me sono sempre differenti, e spetta a me adattarmici. 

Se una persona che ha la fobia degli aerei ha un'importante volo fra due mesi è ovvio che faremo un percorso mirato. Se invece una persona si rivolge a me per delle importanti difficoltà relazionali la nostra conoscenza durarerà un pò più a lungo.