sabato 27 giugno 2009

Fobia Specifica (Fobia Semplice)

Questo disturbo si riferisce alla repulsione, disgusto, paura verso oggetti o animali. Sono frequenti la Fobia del sangue, dell’acqua, dell’altitudine, di animali. Trattandosi di paura e disgusto, ed essendo queste emozioni normali, è necessario per fare la diagnosi che la persona abbia anche delle limitazioni sociali e/o lavorative, o che sia particolarmente afflitta dalla fobia.


Gli adulti riconoscono con facilità la reazione abnorme di fronte allo stimolo, i bambini invece ritengono la loro reazione legittima, non riconoscendone l’inappropriatezza.


Il disturbo ha una certa prevalenza nelle donne rispetto agli uomini (1 a 2) e nelle fobie per animali il rapporto è nettamente più marcato (1 a 8).


Mentre le fobie tipiche infantili tendono a svanire con l’età, quella per gli animali sembra tendente alla cronicizzazione.

Sotto è riportata la tabella coi criteri diagnostici per la Fobia Specifica


  1. Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (volare, altezza eccetera)

  2. l’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma di attacco di panico situazionale o sensibile alla situazione. Nei bambini l’attacco può prendere forma di irigidimento, ira, pianto, aggrapparsi a qualcuno

  3. la persona riconosce che la paura è eccessiva op irragionevole. Nei bambini questo criterio può mancare

  4. la situazione fobica viene supportata con ansia e disagio o evitata

  5. l’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione interferiscono in modo significativo con la normale routine della persona come il lavoro, la scuola, i rapporti sociali, o la presenta di disagio per la fobia

  6. negli individui al di sotto dei 18 anni il disturbo è presente da almeno 6 mesi

  7. I sintomi non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale come il Disturbo Ossessivo Compulsivo, Post Traumatico, Ansia da Separazione, Fobia Sociale, DAP con o senza agorafobia, Agorafobia


I disturbi Fobici si presentano in vari modi. A volte si ha un ricordo preciso di un’esperienza che ci ha procurato una intensa paura, o disgusto, e da qui insorge il disturbo. Questo avviene nella maggioranza dei casi (60% circa). A seguito di tale esperienza iniziano le condotte di evitamento che portano la persona ad evitare gli stimoli fobici. Quando il soggetto si trova in presnza dello stimolo ha una paura o repulsione o disgusto, comuqnue una reazione negativa non commisurata allo stimolo, cioè eccessiva ed irrazionale. Una buona parte dei pazienti fobici non ha un ricordo preciso dell’origine dello stimolo, ciò può essere dovuto a più motivi. La rimozione, oppure la maturazione cerebrale nel caso di bambini. La rimozione è un meccanismo di difesa studiato in ambito piscanalitico, eventi inaccettabili vengono rimossi dalla coscienza; per eventi accaduti prima dei tre anni è sicuro che la maturazione cerebrale, che avviene intorno ai tre anni, può effettivamente rendere più confusi o incerti dei ricordi, che vengono dunque dimenticati. In ambito psichiatrico si tende a ritenere che vi sia un’età precisa in cui le persone siano più predisposte a vari tipi di fobie. Lo stesso vale per la psicoanalisi, ma i presupposti dei due punti di vista sono completamente differenti. I primi ritengono che vi sia una predisposizione genetica del Sistema Nervoso centrale, i secondi ritengono che vi siano dei meccanismi di difesa tipici dello sviluppo affettivo del bambino. Anche in ambito comportamentale si trovano delle interessanti spiegazioni. Infatti per i comportamentisti, che attribuiscono le cause della fobia all’apprendimento, i bambini e gli adulti frequentando ambienti differenti vengono in contatto con stimoli differenti. Le fovie inoltre vengono generalizzate ad altri oggetti e da qui si può generare una vera alterazione del funzionamento sociale e lavorativo della persona. In un celebre caso (albert) ad un bambino venne “insegnata” la fobia per un topolino col quale era stato abituato a convivere. Il bambino si terrorizzava alla vista del topino e col tempo iniziò ad avere paura di tutto ciò che avesse il pelo, vestiti compresi.


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