sabato 27 giugno 2009

Fobia Sociale

Questo disturbo si riferisce alla paura o ansia nell’affrontare situazioni sociali o prestazionali in contesti dove vi sono altre persone. Tale paura o reazione ansiosa avviene quasi immediatamente in questi soggetti al presentarsi di una situazione sociale o prestazionale. Talvolta con attacchi di panico situazionali o sensibili alla situazione. Tali situazioni sono molteplici (altrimenti si tratterebbe di Fobia Specifica) e portano ad un deficit della vita sociale e lavorativa dell’individuo. La persona reputa le sue reazioni eccessive allo stimolo, ma questo non vale per i bambini. Le reazioni di ansia vanno dalle reazioni vegetative come sudorazione e tremori fino alle reazioni cognitive come preoccupazione (anche anticipatoria) e timore di essere giudicato pazzo, ansioso, ridicolo o quant’altro. Nel caso in cui la Fobia Sociale sia presente nella maggior parte delle situazioni sociali e prestazionali si parla di Fobia Sociale Generalizzata. I soggetti con questo disturbo hanno dei deficit relazionali più marcati e dato che non riferiscono spontaneamente al clinico tutte le situazioni in cui si manifesta il disagio è opportuno che lo specialista passi in rassegna un’ampia gamma di situazioni sociali o prestazionali per verificare se si tratta di Fobia Sociale Generalizzata o meno.


Questi soggetti sono ipersensibili alle critiche, nei casi più estremi possono arrivare all’abbandono scolastico e all’evitamento di tutte le situazioni sociali fino ad una pressoche totale riduzione della vita di relazione. Non sposarsi e perdere il lavoro.

Il disturbo esordisce generalmente in adolescenza, la storia di vita precedente è di un’infanzia segnata dalla vergogna e la timidezza.

Criteri diagnostici per la Fobia Sociale


  1. Paura marcata o persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire ( o di mostrare sintomi d’ansia) in modo umiliante o imbarazzante. Nei bambini deve essere mantenuta la capacità di stabilire relazioni adeguate con i familiari, e il disturbo si deve manifestare anche con i coetanei, non solo con gli adulti

  2. L’esposizione alla situazione temuta quasi inveriabilmente porvoca l’ansia, che può assumere le caratteristiche di un attacco di panico situazionale o sensibile alla situazione. Nei bambini l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi d’ira, irrigidimento, o con l’evitamento di situazioni sociali con non familiari

  3. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole, non vale per i bambini

  4. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o supportate con intensa ansia o disagio

  5. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi

  6. La paura e l’evitamento non sono dovuti agli effetti diretti di una sostanza o di una condizione medica generale, e non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale (DAP, DAS, DDS, DPS, DSP)

  7. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo mentale la paura di cui al primo criterio non è ad essi correlabile


Specificare se:

  1. Generalizzata: se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali



2 commenti:

  1. soffro di timidezza cronica, mi sudano le mani e mi batte a mille il cuore ogni volta che sono davanti a più di una persona o una bella ragazza. ho paura di farmi ipnotizzare però, cosa mi consiglia?

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  2. l'ipnosi non è l'unico strumento cui affidarsi, ma uno dei molti a disposizione dello psicologo. per cui non temere di "dover essere ipnotizzato per forza". Se vuoi inviarmi una mail con la tua storia, una descrizione più approfondita del tuo problema, potrò risponderti più esaurientemente. Un Saluto

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